Igiene ambientale

igiene ambientale

DISINFESTAZIONE

Disinfestare significa liberare in qualsiasi modo un ambiente, un oggetto o un organismo dalla presenza di altri organismi pluricellulari, capaci di recare danni economici, di provocare malattie o più semplicemente, di causare fastidio.

Con il termine disinfestazione s’intende la lotta a tutti gli insetti infestanti:

  • Coleotteri
  • Ditteri ematofagi e non quali zanzare, mosche, pappataci
  • Formiche e striscianti in genere
  • Insetti infestanti delle piante
  • Insetti infestanti le derrate alimentari
  • Processionaria del pino
  • Vespe

DERATTIZZAZIONE

Per derattizzazione si intendono tutte le operazioni dirette ed indirette che servono ad escludere, contenere, ridurre, eliminare dall’ambiente i roditori che arrecano danno alla salute, all’igiene, all’economia e alla molestia delle persone, animali domestici in genere.

Sotto l’aspetto ecologico sanitario questa diventa un’operazione necessaria e mirata.


Abraxas Ambiente, ricorrendo alle più recenti metodologie di lotta contro i roditori, usando prodotti chimici e tecniche di più recente introduzione e grazie ad un’adeguata organizzazione tecnico-operativa, è in grado di fornire un servizio efficace e sicuro, risolvendo i problemi relativi alla presenza dei roditori nocivi.

DEBLATTIZZAZIONE

Gli scarafaggi (o blatte) sono tra gli animali più antichi esistenti sulla terra, infatti sono stati ritrovati reperti fossili risalenti ad oltre 300 milioni di anni, a testimonianza della loro resistenza nel tempo.

La lotta è condotta perché questi insetti possono fungere da veicolo per svariati microrganismi patogeni (enterobatteri, pseudomonas aeruginosa, stafilococchi e micobatteri) ed altri parassiti (nematodi e cestodi) dell’uomo e di altri animali.

Fra le possibili affezioni trasmesse attraverso la contaminazione degli alimenti sono citate la dissenteria, la salmonellosi, l'epatite A, la poliomielite, la malattia del legionario. Gli scarafaggi, inoltre, trasmettono antigeni che causano l'insorgenza dell'asma.

Sono presenti in Italia 5 specie:

  • blattella germanica
  • supella longipalpa
  • blatta orientalis
  • periplaneta americana
  • polyphaga aegyptiaca

Per la risoluzione del problema la nostra azienda utilizza esclusivamente insetticidi a base gel.

DISINFEZIONE

La disinfezione è una misura atta a ridurre, tramite eliminazione, inattivazione o allontanamento/diluizione, la maggior quantità di microrganismi quali batteri, virus, protozoi, spore al fine di controllare il rischio di infezioni alle persone o di contaminazione di oggetti e/o ambienti.


I disinfettanti sono sostanza da usare con criterio: un uso eccessivo e frequente può sviluppare più o meno rapidamente, negli agenti patogeni da debellare, una resistenza al prodotto utilizzato.

L’eliminazione di germi patogeni da un ambiente o da un veicolo può essere ottenuta con mezzi chimici o fisici. Fattori fisici, chimici e biologici agiscono inoltre nell’ambiente determinando una disinfezione naturale.

H.A.C.C.P.

L'HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) è un protocollo (ovvero un insieme di procedure) volto a prevenire le possibili contaminazioni degli alimenti.

Esso si basa sul monitoraggio dei "punti della lavorazione" degli alimenti in cui si prospetta un pericolo di contaminazione, sia di natura biologica che chimica o fisica. È sistematico ed ha basi scientifiche; la sua finalità è quella di individuare ed analizzare pericoli e mettere a punto sistemi adatti per il loro controllo.

Dopo l'emanazione del D.Lgs. 155/1997, poi abrogato dal D.Lgs. 193/2007 in attuazione del regolamento CE 852/2004, è stato introdotto in Italia il sistema HACCP che, promuovendo il concetto di prevenzione, analizza i possibili pericoli verificabili in ogni fase del processo produttivo e nelle fasi successive come lo stoccaggio, il trasporto, la conservazione e la vendita o somministrazione al consumatore.

Il sistema pone un importante accento sulla qualità alimentare, in particolare riguardo a salubrità e sicurezza; concetto che va oltre la semplice soddisfazione del cliente, ma punta piuttosto alla tutela della salute pubblica.

ALLONTANAMENTO VOLATILI

Sicuramente il motivo principale per cui le persone vogliono allontanare questi volatili non è certo dovuto alla paura dei piccioni, anche se non è una motivazione da escludere. Vi sono tuttavia motivazioni oggettive per le quali si rende spesso necessario, anzi indispensabile, combattere i piccioni. Il problema maggiore non è tanto rappresentato dalla loro alimentazione, giacché difficilmente rovinano coltivazioni, ma dai loro escrementi.


Il loro guano è fortemente corrosivo e spesso danneggia facciate di edifici, fontane e monumenti, oltre ad essere veicolo di molte malattie. I piccioni sono protetti dalla legge italiana e sono ritenuti “beni ambientali” nonché “patrimonio indisponibile dello Stato Italiano”, questo secondo la legge 968 del 1972. Per poterli catturare, sterilizzare o uccidere è necessaria l’autorizzazione della ASL. Per evitare ogni problematica la nostra ditta opera con tecniche che escludono la soppressione e mirano all’allontanamento degli sgraditi ospiti.

CIMICI

Piccole, numerose, rossastre e particolarmente fastidiose: così vengono descritte le punture delle cimici dei letti (nome scientifico Cimex lectularius, in inglese Bed Bugs). Ancora poco conosciuti, e spesso confusi con altri infestanti (per esempio gli acari della polvere, portatori di numerose allergie alle vie respiratorie, soprattutto per i bambini), questi insetti possono essere una sgradita presenza nelle stanze e nei letti di casa, oltre che in quelli di alberghi, B&B, foresterie, abitazioni private visto che per spostarsi si nascondono in bagagli, valigie, zaini, borse.

Insetto che rifugge la luce e abbandona il nido soltanto durante le ore notturne, la cimice dei letti si nutre di sangue umano ed è attratta dal calore corporeo, dalle emissioni di anidride carbonica e dagli odori della pelle. Individuata la vittima, la cimice dei letti vi inietta la propria saliva anticoagulante, assume una quantità di sangue pari a circa 5 volte il peso del proprio corpo. La puntura della cimice dei letti non è dolorosa, ma è potenzialmente pericolosa per l’uomo. Solitamente è molto fastidiosa la reazione allergica alla saliva inoculata, che si traduce nella formazione di bollicine pruriginose.

RETTILI

Essendo tutti i rettili una specie protetta, non si può procedere alla loro eliminazione, ma si possono adottare tecniche di allontanamento non cruenti o preventive atte ad evitare che i rettili possano invadere gli ambienti che vogliamo proteggere utilizzando idonei prodotti con elevato effetto repellente.



Nelle nostre zone, i serpenti dominano la macchia mediterranea, nascondendosi tra le pietraie e tra i tronchi dei grossi alberi, nutrendosi di lucertole, topi, ratti, ecc. La salvaguardia e il rispetto di queste specie è di fondamentale importanza per il mantenimento di un equilibrio stabile e delicato che dura da milioni di anni.

Attorno alle nostre case, è comunque possibile ritrovare alcuni tipi di serpenti, ma la maggior parte delle volte si tratta di bisce e rettili assolutamente innocue, come la biscia dal collare e il biacco.

TARLO

Il legno è costituito prevalentemente da sostanze organiche ed è facilmente deteriorato da funghi e tarli che si servono di queste sostanze per il loro nutrimento. Questi insetti possono attaccare sia la pianta che il legno abbattuto di recente e i danni che causano possono essere ingenti.

Gli insetti xilofagi come il tarlo, fatta eccezione per le termiti e per le formiche, durante il loro ciclo vitale subiscono una metamorfosi completa.

Dall’uovo fuoriesce la larva che, dopo un periodo più o meno lungo, a seconda delle specie, durante il quale essa vive e si accresce nell’interno del legno, si trasforma in pupa e successivamente in adulto o insetto perfetto.

Gli insetti più diffusi e dannosi al legno nei manufatti e negli oggetti di antiquariato appartengono alle famiglie degli Anobidi.

I tarli che attaccano invece il legno stagionato nei primi anni di vita, in particolare le travature, appartengono alle famiglie dei Cerambicidi.

SCLERODERMA E ACARO DEL TARLO

I parassiti del legno come i tarli non attaccano l’uomo, però possono essere parassitati da acari del tarlo (Pyemotes ventricosus) di dimensioni inferiori al mm che, in mancanza di tarli, possono pungere l’uomo, causando vescichette fortemente pruriginose. Un altro nemico del tarlo è lo Scleroderma domesticum, un Imenottero aculeato privo di ali, di colore scuro, di dimensioni molto ridotte (2mm di lunghezza) che assomiglia a una piccola formica.


La femmina dello Scleroderma, dopo essere penetrata nelle gallerie prodotte dal tarlo nel legno, punge la larva paralizzandola e vi deposita sopra le uova; le sue larve neonate troveranno nella larva paralizzata del tarlo una facile fonte di cibo.

In mancanza delle prede abituali può pungere l’uomo, anche ripetutamente, provocando vescichette, papule rossastre, indurite, grandi e pruriginose. Il quadro clinico è quello di una dermatite papulosa.

Per combattere l’Acaro del Tarlo (Pyemotes Ventricosus) e lo Scleroderma domesticus, repellenti e insetticidi comuni non sono efficaci, l’unica soluzione consiste nell’eliminazione del tarlo dall’abitazione tramite disinfestazione.

TARME

Le tarme, sono degli insetti somiglianti a minuscole farfalle che, a lungo andare, sono in grado di danneggiare i vestiti e i tessuti, procurando dei vistosi fori. Tenendo conto che depongono esclusivamente le uova al buio, scoprire la loro esistenza è piuttosto difficile.

Le larve si nutrono di tessuti come lana, seta ed anche cotone, hanno la capacità di trasformare la cheratina, proteina presente in capelli, peli e lana, in cibo. Le tarme preferiscono i tessuti sporchi e sono particolarmente attratte dai tappeti e dai vestiti che contengono sudore umano e residui di altri liquidi. Sono attratte in questi casi non tanto dal cibo, ma dall'umidità. Le larve non bevono acqua, di conseguenza deve contenerne il loro cibo.



Gli adulti non mangiano: i maschi cercano le femmine e le femmine cercano posti dove deporre le uova. Una volta terminata la riproduzione, muoiono. Contrariamente a quello che comunemente si crede, le tarme non mangiano né causano danni a vestiti o tessuti. Sono le larve le uniche responsabili di questo, poiché passano la loro vita a mangiare e alla ricerca di cibo.

TERMITI

Le termiti sono organismi xilofagi (cioè divorano legno).

Con le loro robuste mandibole esse frantumano la massa legnosa e se ne nutrono; inoltre l'alimento viene distribuito tra gli individui della colonia mediante il rigurgito bocca a bocca (trofallassi).

Provenendo dal suolo, invadono gli edifici passando dalle fondamenta, dalle condotte idrauliche, elettriche e sanitarie o dagli interstizi nei muri e nel pavimento.


Le colonie di termiti si nutrono di tutti i materiali cellulosici e attaccano quindi qualsiasi struttura legnosa. I danni provocati sono tali da causare crolli di travi e solai, tetti e strutture lignee del soffitto, cedimenti di infissi, pavimenti e degradi irreparabili a libri e mobili antichi. A differenza dei tarli, infatti, le termiti non “bucano” il legno, ma lo svuotano dall'interno, risparmiando gli strati superficiali, senza produrvi fori o rosura di nessun tipo.

In Italia sono presenti due specie in pianta stabile, Kalotermes flavicollis e Reticulitermes lucifugus. Ultimamente si sta importando, causa trasporti internazionali, una nuova termite della famiglia dei Kalotermitidi, la Cryptotermes brevis, originaria della zona Indio-asiatica.

PROCESSIONARIA DEL PINO

Disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) - Gazzetta Ufficiale n. 40 del 16 febbraio 2008 ha pubblicato il decreto 30 ottobre 2007 del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) è un lepidottero appartenente alla famiglia Notodontidae, diffuso in Eurasia e Nord Africa.

Si tratta di un insetto altamente distruttivo per le pinete poiché le priva di parte del fogliame, compromettendone così il ciclo vitale. Inoltre, durante lo stadio larvale tale insetto presenta una peluria che risulta particolarmente urticante per vari animali, compreso l'uomo.

Attacca prevalentemente piante delle specie Pinus nigra e Pinus sylvestris, ma talvolta danneggia anche Pinus halepensis, Pinus pinea, Pinus mugo e Pinus pinaster.

I nidi di Thaumetopoea, dove svernano le larve, sono riconoscibili anche a distanza; sono di forma piriforme e di colore bianco brillante, localizzati soprattutto sulle cime e agli apici dei rami laterali. A partire dalla fine di autunno – inizio inverno, l'osservazione dei nidi bianchi lascia pochi dubbi sulla presenza di questo lepidottero, che allo stato larvale causa danni sulle foglie (necrosi) e sui rametti, come defogliamenti.



Questo insetto è conosciuto anche perché nocivo per le specie a sangue caldo, uomo compreso; i danni provocati dalla penetrazione dei peli nella cute umana, possono essere modesti o assumere notevole gravità. Nella pelle, dove si infiggono le setole o i loro frammenti, insorge un molestissimo eritema papuloso, fortemente pruriginoso, che può scomparire dopo qualche giorno; mentre conseguenze più gravi, si hanno quando i peli, o frammenti di essi, giungono a contatto con l'occhio, la mucosa nasale, la bocca o peggio ancora, quando penetrano nelle vie respiratorie e digestive.

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